Direttamente dal Salone del Gusto e Terra madre 2014, una ricetta che assieme ad altre dimostra come il riutilizzo del cibo in cucina sia la chiave per piatti più gustosi, originali e interessanti. Innanzi tutto due parole sul Salone. E’ stata un’esperienza M A G N I F I C A, che mi ha resa orgogliosa di far parte della comunità del cibo e mi ha ulteriormente motivata nei miei studi di Scienze Gastronomiche. Niente e nessuno è in grado di rompere le barriere che invece il cibo è in grado di superare. Vedere i prodotti di tutte le regioni d’Italia e di tutto il mondo concentrate in una fiera è stato surreale. 5 padiglioni di gusti e sapori nuovi, di persone sorridenti che vogliono raccontarti i loro prodotti, le loro storie e tradizioni, la loro passione. Sorrisi di diverse nazionalità che si incontrano, cibi strani e mai sentiti da provare, nuove storie da ascoltare, insomma un melting pot di sapori da far paura! Ma veniamo a noi, per questa edizione del Salone noi studenti di Pollenzo abbiamo organizzato delle cene a tema, per far provare “nuove esperienze culinarie” a persone curiose e golose. E’ stata organizzata una cena al buio, una cena a tema Pane, una cena in cui sono state proposte preparazioni con tutte le parti meno nobili degli animali “From Head to Tail” dalla testa alla coda, e come chiusura di questi eventi la cena Taste the Waist alla quale ho partecipato con il mio gruppo, in cui abbiamo cucinato riutilizzando tutti gli avanzi delle cene precedenti più pane, frutta e verdura che ci sono stati donati da diversi negozi che altrimenti avrebbero buttato tutto. Non potete immaginare la quantità di frutta e verdura che viene gettata nella spazzatura solamente perché non rispetta i “canoni di bellezza” che vengono erroneamente ritenuti indice di qualità. Non esistono ortaggi e frutti perfetti, peperoni rosso scarlatto, mele e pere dalla buccia liscia e levigata e carote dalla forma standardizzata. Se la buccia di un frutto è leggermente annerita non succede nulla, il frutto è addirittura più buono perché più maturo e quindi dolce. Si potrebbe andare avanti all’infinito a elencare tutti i falsi difetti di frutta e verdura, si dal caso che con tutto quello che era destinato alla spazzatura, abbiamo dato da mangiare cibo delizioso a più o meno un centinaio di persone. E presso che nulla è stato avanzato. La gente di leccava le dita mangiando chips di bucce di patate al forno e insalate fatte con le foglie di finocchi, carote e sedano accompagnate da croccanti crostini di pane raffermo passato al forno con un filo d’olio e sale. Siamo riusciti a utilizzare l’inutilizzabile e a creare sapori nuovi e sfiziosi. Si vedevano la sorpresa, il piacere e l’incredulità nei volti delle persone che mangiavano. E’ stata un’esperienza surreale e significativa che ha cambiato il mio modo di vedere il cibo.

Il pane raffermo, la pere brutte e le bucce di mela sono i protagonisti di questa ricetta del riciclo incredibilmente buona. Vi consiglio di provarla, val la pena lasciar rinsecchire il pane per assaggiarla!
INGREDIENTI, Le dosi sono un po’ approssimate perché ho dovuto usare quello che avevo a disposizione e soprattutto dovevo farne in grande quantità, quindi sono dovuta andare un po’ ad occhio. Vi lascio quelle che secondo me sono adatte per una torta di dimensioni umane, o quanto meno casalinghe 🙂
500 g di pane raffermo tra cui anche delle brioches rafferme
1 l di latte intero
8 cucchiai di zucchero
1 uovo
Bucce die mela, tutte quelle che avete
3 pere belle mature così son più dolci, non sbucciatele!
Spezzettate grossolanamente in una ciotola il pane e le brioches e coprite il tutto con il latte. Nel mentre che il pane si inzuppa tagliate le pere a pezzetti più o meno grossi secondo i vostri gusti -a me piace sentire i pezzettoni di frutta quindi le ho tagliate a cubi un po’ grandi-. Aggiungete al pane l’uovo sbattuto e lo zucchero, amalgamate per bene e poi aggiungete le pere e le bucce delle mele. Date una leggera mescolata, assaggiate e sistemate l’impasto nello stampo che preferite. Infornate a 185° per mezz’oretta e verificate la cottura con lo stecchino, che in questo caso non dovrà essere asciutto, ma vi servirà per verificare che la torta abbia la giusta consistenza. Lasciate raffreddare per bene e gustatevela! Enjoy 🙂
PS: quando scegliete lo stampo tenete conto che la torta è molto umida vista la grande quantità di latte e frutta, quindi se usate uno stampo troppo piccolo con molto impasto correte il rischio che la torta impieghi una vita a cuocersi e che bruci in superficie.
